Forse è importante conoscere quello che è stato pubblicato su economiaweb.
andrea
12 luglio 2012 - 16:17
scusate l’intromissione ma desidero fornire un chiarimento sull’intera vicenda Gforex. A dubai, il fascicolo nr. 1567/2011, relativo all’istanza presentata dai legali GForex presso il Pubblic Prosecutor ( una sorta di giudice di pre-esame che valuta la portata dell’esposto) risulta chiusa in quanto, proprio a detta del citato pubblic prosecutor Mohammed Abdul Aziz Abdulla Al Omar, non sussistono fatti, tra quelli rappresentati nell’esposto, che possano configurarsi come reati ne come violazione amministrativa. Pertanto, fin dal 12 settembre 2011, tale decisione giace immemore nei faldoni delle cause mai avviate presso la Dubai Court. E nulla altro esiste contro Mahmood Riaz, le sue societa’ ed altro. Cio si spiega con il fatto che a Dubai il diritto, come in tutti i paesi islamici, deriva dal Corano e, laddove non arriva il corano vi e’ la sunna, poi le consuetudini e gli usi. Non esiste il Diritto Bancario come lo conosciamo noi, ne il Diritto Commerciale, ne il Diritto Societario; con cio’ intendo dire che se non vi e’ tale tipo di diritto, non se ne puo’ ipotizzare nemmeno la sua violazione. Tanto piu, vi e’ da dire che il Riaz e’ cittadino pachistano, e se un cittadino pachistano, froda (diciamo cosi) cittadini italiani, non sara’ certo la corte di Dubai a dirimere la controversia!!!! Se ne guardano bene!! Un giudice ( e prima ancora un pubblic prosecutor) interviene con decisione in una Causa solo se vi e’ stato un danno ad un cittadino emiratino. tutte le vicende che riguardano expat sono trattate consufficienza o nn trattate, spingendo, quando e’ possibile, le parti a conciliare. Questa e’ la realta’. A dubai, i cittadini italiani, nonostante tutti gli sforzi del Governo Italiano, non avranno mai una tutela giuridicamente valida dagli organismi inquirenti e giudicanti.
L’unico appiglio e’ l’azione della Magistratura Italiana che dovrebbe, ad esempio, chiedere al Dr. Di Fonzo, lumi sul conto accesso presso la First international Carribean Bank, dove i soldi dei risparmiatori italiani andavano a finire, e ovviamente operava Gforex unitamente a GLT trading DMCC corporate e lo stesso Mahmood Riaz…
insomma.. La magistratura italiana dovrebbe prendere un po di coraggio ed andare a fondo con indagini contabili e patrimoniali, nonche con rogatorie internazionali.. anche se nn avranno le prime pagine dei giornali per questo caso ormai dimenticato dalla grande stampa, forse avranno fatto il loro dovere .. in un Paese dove si agisce solo se c’e un tornaconto, specie purtroppo anche negli organismi piu alti dello Stato. Solo cosi si riuscira’ a capire il ruolo dei singoli personaggi, le responsabilita’ e soprattutto dove sono i soldi dei risparmiatori… ah.. un’ultima cosa… il Riaz agiva anche con un altro nome ed un altro passaporto… legalmente rilasciato dalle autorita’ pachistane…
buon lavoro
Replica
edmos
14 luglio 2012 - 00:12
Alla luce di quanto illustrato brillantemente dal Dr. Andrea, che cosa intende fare ora il Dr. Di Fonzo per recuperare i soldi dei 400 italiani truffati? Intende ancora lasciarsi abbindolare dalle chiacchiere di Halabi e Cavallucci?
Visto che la magistratura italiana non si pone molte domande su questa vicenda, le giriamo direttamente noi al dr. Di Fonzo, prendendo spunto proprio dalle considerazioni del Dr. Andrea: “chiedere al Dr. Di Fonzo, lumi sul conto accesso presso la First international Carribean Bank, dove i soldi dei risparmiatori italiani andavano a finire, e ovviamente operava Gforex unitamente a GLT trading DMCC corporate e lo stesso Mahmood Riaz…”
andrea
12 luglio 2012 - 16:17
scusate l’intromissione ma desidero fornire un chiarimento sull’intera vicenda Gforex. A dubai, il fascicolo nr. 1567/2011, relativo all’istanza presentata dai legali GForex presso il Pubblic Prosecutor ( una sorta di giudice di pre-esame che valuta la portata dell’esposto) risulta chiusa in quanto, proprio a detta del citato pubblic prosecutor Mohammed Abdul Aziz Abdulla Al Omar, non sussistono fatti, tra quelli rappresentati nell’esposto, che possano configurarsi come reati ne come violazione amministrativa. Pertanto, fin dal 12 settembre 2011, tale decisione giace immemore nei faldoni delle cause mai avviate presso la Dubai Court. E nulla altro esiste contro Mahmood Riaz, le sue societa’ ed altro. Cio si spiega con il fatto che a Dubai il diritto, come in tutti i paesi islamici, deriva dal Corano e, laddove non arriva il corano vi e’ la sunna, poi le consuetudini e gli usi. Non esiste il Diritto Bancario come lo conosciamo noi, ne il Diritto Commerciale, ne il Diritto Societario; con cio’ intendo dire che se non vi e’ tale tipo di diritto, non se ne puo’ ipotizzare nemmeno la sua violazione. Tanto piu, vi e’ da dire che il Riaz e’ cittadino pachistano, e se un cittadino pachistano, froda (diciamo cosi) cittadini italiani, non sara’ certo la corte di Dubai a dirimere la controversia!!!! Se ne guardano bene!! Un giudice ( e prima ancora un pubblic prosecutor) interviene con decisione in una Causa solo se vi e’ stato un danno ad un cittadino emiratino. tutte le vicende che riguardano expat sono trattate consufficienza o nn trattate, spingendo, quando e’ possibile, le parti a conciliare. Questa e’ la realta’. A dubai, i cittadini italiani, nonostante tutti gli sforzi del Governo Italiano, non avranno mai una tutela giuridicamente valida dagli organismi inquirenti e giudicanti.
L’unico appiglio e’ l’azione della Magistratura Italiana che dovrebbe, ad esempio, chiedere al Dr. Di Fonzo, lumi sul conto accesso presso la First international Carribean Bank, dove i soldi dei risparmiatori italiani andavano a finire, e ovviamente operava Gforex unitamente a GLT trading DMCC corporate e lo stesso Mahmood Riaz…
insomma.. La magistratura italiana dovrebbe prendere un po di coraggio ed andare a fondo con indagini contabili e patrimoniali, nonche con rogatorie internazionali.. anche se nn avranno le prime pagine dei giornali per questo caso ormai dimenticato dalla grande stampa, forse avranno fatto il loro dovere .. in un Paese dove si agisce solo se c’e un tornaconto, specie purtroppo anche negli organismi piu alti dello Stato. Solo cosi si riuscira’ a capire il ruolo dei singoli personaggi, le responsabilita’ e soprattutto dove sono i soldi dei risparmiatori… ah.. un’ultima cosa… il Riaz agiva anche con un altro nome ed un altro passaporto… legalmente rilasciato dalle autorita’ pachistane…
buon lavoro
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edmos
14 luglio 2012 - 00:12
Alla luce di quanto illustrato brillantemente dal Dr. Andrea, che cosa intende fare ora il Dr. Di Fonzo per recuperare i soldi dei 400 italiani truffati? Intende ancora lasciarsi abbindolare dalle chiacchiere di Halabi e Cavallucci?
Visto che la magistratura italiana non si pone molte domande su questa vicenda, le giriamo direttamente noi al dr. Di Fonzo, prendendo spunto proprio dalle considerazioni del Dr. Andrea: “chiedere al Dr. Di Fonzo, lumi sul conto accesso presso la First international Carribean Bank, dove i soldi dei risparmiatori italiani andavano a finire, e ovviamente operava Gforex unitamente a GLT trading DMCC corporate e lo stesso Mahmood Riaz…”